venerdì 8 maggio 2015

Il vulcano della Martinica



Quando siamo arrivati a Saint-Pierre sulla costa nord/ovest dell’Isola della Martinica, l’impressione che abbiamo avuto è stata quella di un piccolo paesino, più rurale che turistico. Eppure sino al 1902 era la capitale dell’isola. 

La data che ogni abitante della Martinica conosce a menadito, è l’8 maggio di quell’anno. Saint-Pierre era una città florida, capitale non solo amministrativa, ma anche commerciale, con un porto in piena attività, e una vita sociale di tutto rispetto tanto da essere soprannominata “La petite Paris des Antilles”. Ma da qualche tempo quel vulcano proprio dietro ad essa aveva cominciato a fare i capricci. 

Era il periodo delle elezioni, e il governatore dell’isola, per non creare panico, decise di trasferirsi li con la famiglia, anziché fare evacuare i cittadini. Ma quella mattina, il vulcano esplose in tutta la sua potenza. Una nube ardente scese dalla montagna a tutta velocita, e con i suoi 1000 °C di temperatura, bruciò tutto ciò che trovò sul suo cammino. In un minuto circa ricoprì la città facendo 29.933 vittime, comprese quelle sulle navi attraccate in porto. La città continuò a bruciare per 150 giorni, e l’eruzione continuò sino al luglio del 1905.

Due sole persone riuscirono a sopravvivere a quell’inferno (altre fonti citano qualcun altro). Incredibile il caso di Louis-Auguste Cyparis. Un prigioniero di 27 anni in carcere per una rissa in un bar imprigionato in una cella con mura spessissime e una sola finestrella che non dava sul vulcano. Venne liberato l’11 maggio da alcuni soccorritori attirati dalle sue grida. Raccontò che l’eruzione ebbe luogo all’ora della colazione e che sentì di colpo una fortissima ondata di calore, mista a cenere che durò poco, ma che non impedì di provocargli ustioni in quasi tutto il corpo.

Oggi Saint-Pierre è stata ricostruita sulle rovine dell’antica capitale. Conta 5 mila abitanti e il vulcano se ne sta sempre la. Le rovine dell’antico teatro cittadino fanno impressione. Sembra di essere dentro una rovina romana, o a Pompei. Non sembra possibile che quelle mura abbiano solo poco più di un secolo. Ma è l’effetto dell’eruzione. Di quella nube di cenere e gas ardenti che ha reso quell’edificio, simbolo del benessere della Saint-Pierre di un tempo, in quelle condizioni.