Quando l'uomo rovina il creato.
Oggi voglio parlare dell'Isola di Vozroždenie, che si trova sul Lago d'Aral, al confine fra Kazakistan e l'Uzbekistan.
Qui i sovietici hanno combinato un bel pasticcio. Nel corso del '900, un secolo segnato dalle due guerre mondiali e dalla guerra fredda, è stata utilizzata come sito di un laboratorio per la produzione e il test di armi batteriologiche (antrace, bacilli di peste bubbonica...). Ovviamente tutto coperto magistralmente dal Governo (vedi anche il disastro di Chernobyl o i gulag in Siberia).
Con la caduta del regime, negli anni '90 l'isola fu abbandonata a se stessa. Una parte di prodotti dannosi furono distrutti. Altri giaciono ancora a Vozroždenie. Dal momento che il sito fu scelto in quanto si trattava di un isola praticamente innaccessibile e quindi facile da controllare e da isolare dal resto del mondo, questo potrebbe essere un vantaggio. Il problema è che con l'eccessivo sfruttamento delle sue acque, il lago d'Aral si è ritirato in maniera impressionante e l'isola di Vozroždenie è ormai diventata una penisola. Raggiungibile dall'uomo, ma anche dagli animali che potrebbero entrare in contatto con i virus e diffonderli.
Per un approfondimento andate al seguente SITO.
Ecco poi un video (in due parti) in inglese che mostra questi luoghi estremi:
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