martedì 7 ottobre 2014

Biella e Torino. Così diverse, così uguali.



Anche quest’anno al Forum, in campionato, Torino non è passata. 

Questo è un dato di fatto. 20 punti di scarto tra la nostra compagine e loro sono tanti. Troppi probabilmente. Perché Torino è stata costruita per vincere il campionato, mentre noi anche quest’anno partiamo con un roster giovanissimo, con qualche bel punto fermo, pieno di talento e voglia di fare. 

Tralasciando la goduria di vedere ancora una volta Torino soccombere nel derby, vorrei cercare di analizzare come mai due squadre costruite in maniera così diversa possano tranquillamente competere.

Innanzitutto la differenza di budget, e il suo differente utilizzo. Torino ha molti più soldi di noi. Ma i soldi, si sa, nello sport sono solo una delle tante componenti che possono far diventare una squadra vincente. I soldi vanno spesi bene. E per spenderli bene ci sono due strade. Puntare su giocatori di grande fama ed esperienza, oppure su giovani con enormi potenziali. E’ evidente come in queste due prime stagioni di LegaGold, Torino e Biella abbiano scelto l’una e l’altra strada. Con risultati sostanzialmente uguali. L’anno scorso Torino partiva con tutti i favori del pronostico, mentre Biella veniva data un po’ da tutti come una delle più probabili candidate alla retrocessione. Mentre a fine campionato, l’Angelico aveva vinto il suo primo trofeo, la Coppa Italia di categoria, la Manital soccombeva in semifinale playoff.

Come è possibile questo? Semplice. A inizio stagione, acquisti del calibro di Amoroso e Mancinelli, tanto per fare due nomi, caricano e scaldano l’ambiente, mentre Voskuil e Hollis sono le scommesse americane che si spera possano essere la punta di diamante di un roster troppo giovane e inesperto. Per cui enormi aspettative a Torino e qualche mugugno a Biella. 

L’asticella del salto in alto è posizionata molto in alto per la Manital (vincere il campionato). Decisamente più in basso quella dell’Angelico che cerca una salvezza, possibilmente senza troppi patemi. Insomma titoloni sui giornali VS partenza a fari spenti.

Poi succede che Biella parte a mille e Torino zoppica. L’entusiasmo cresce esponenzialmente sotto il Mucrone, complici le prestazioni esaltanti di americani e ragazzi del nostro vivaio, mentre scende alla velocità della luce all’ombra della Mole, dove coach Pillastrini dimostra di avere qualche problema nel gestire i tanti galli nel pollaio. 

Insomma, la pressione e le troppe aspettative schiacciano la Manital, mentre l’enorme affetto della piazza, unito all’enorme voglia di emergere dei giovani caricano a mille l’Angelico. E’ questo a provocare quel livellamento (comunque verso le parti alte della classifica) che altrimenti sarebbe difficile da spiegare. 

Eccoci quindi a fine campionato con Torino che travolge l’asticella e fallisce l’obiettivo, mentre Biella non solo la salta, ma lo fa senza alcun problema.

In conclusione secondo me entrambi i modelli sono buoni e (a volte) vincenti. Io però preferisco di gran lunga la strada intrapresa da Biella, che grazie a dirigenti preparati e capaci, gestisce in modo impeccabile il budget a disposizione e affronta al meglio la stagione. Una gestione oculata insomma, che unita al grande attaccamento della piazza biellese, permetterà, col tempo e le giuste risorse, di tentare nuovamente la scalata alla massima serie. 

Una strada comunque più tortuosa rispetto a quella scelta dai cugini. Che presenta qualche rischio in più (se sbagli un americano… se i giovani sono troppo acerbi…), ma che lascia spazio alla creatività che può dare una spinta incredibile all’ambiente. Perché poi, in fin dei conti, lo sport è bello quando accende le passioni, riempie gli stadi o i palazzetti, fa incollare gli appassionati alla radio, alla tv, allo smartphone o a qualunque altro dispositivo che proponga la cronaca di una partita. L’entusiasmo e la passione sono tutto! “Passion lives here”, recitava lo slogan di Torino 2006. Oggi forse la passione si è trasferita un po’ più a nord! 

Godiamoci quindi questa grande partenza dopo un precampionato non semplicissimo e continuiamo a lavorare sodo, senza troppa pressione! Obiettivo: raggiungere la salvezza prima possibile. E poi vedremo se anche quest’anno ci sarà spazio per toglierci qualche soddisfazione. 

La prima già è andata.
Angelico Biella – Manital Torino 93-73.
+20.
Per noi.


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