Sito davvero interessante della Liguria che abbiamo visitato durante un weekend dell'autunno 2012.
La visita alle Grotte di Toirano, in provincia di Savona dura circa 70
minuti. Si entra da un lato della montagna e si esce dall’altro.
Si tratta infatti di un complesso di più grotte. In particolare noi abbiamo visitato la Grotta della Bàsura (che significa strega) e poi, dopo aver attraversato un tunnel
artificiale siamo giunti nella Grotta di Santa Lucia inferiore.
All’interno la temperatura è costante a
16° e l’umidità tocca il 99%!! Non è possibile fare foto nella prima parte
della visita (fino al tunnel in pratica). La Grotta della Bàsura fu scoperta nel 1950 e ha la particolarità che una parte di essa conserva
reperti archeologicamente significativi, come scopriremo fra poco.
Già da subito è pieno di stalattiti e stalagmiti. Entrambe sono formazioni calcaree che si creano per via del
carsismo, un fenomeno che indica l’attività dell’acqua sulle rocce calcaree.
Essa filtra nel terreno, si arricchisce di carbonato di calcio e crea nel corso
di millenni grotte ricche di queste formazioni curiose. Le stalattiti pendono
dall’alto verso il basso, mentre le stalagmiti sono colonne che crescono dal
basso verso l’alto. Hanno colori e forme diverse. Ad esempio quelle più giovani
sembrano spaghetti, ma soprattutto è incredibile che crescano di un solo
centimetro cubo ogni 20 anni. Toccarle è deleterio. Si rischia con poco di
rovinare qualcosa che la natura ha creato nel corso di migliaia di anni.
Stalattiti e stalagmiti sono praticamente sempre allineate, in quando la
seconda è prodotta dallo sgocciolamento della prima, ed è curioso vedere come a
volte siano state spostate di parecchi centimetri per via dei terremoti!
Quello che impreziosisce la visita è ciò che si incontra nel cosiddetto “Corridoio delle impronte”. Qui si vedono le impronte
(di piedi, ginocchia e mani) lasciate nell’argilla da 3 individui, uno dei
quali era un bambino! Risalgono a qualcosa come 12 mila anni fa. Incredibile!
Proseguendo, si oltrepassa un piccolo laghetto,
che una volta era molto più grande. A livello di laghi le grotte di Borgio Verezzi sono
indubbiamente più belle. Però a Toirano c’è l’aspetto archeologico che rende questo
sito particolarissimo!
Si arriva poi al “Cimitero degli Orsi”. Un’unghiata
sulla roccia a circa 3 metri (!!!) di altezza ce lo fa capire! Gli orsi infatti
venivamo in questo luogo in letargo tra 27.000 e 24.000 anni fa! Pochissimi
esemplari sono morti nel corso degli innumerevoli inverni e le ossa sono
rimaste accumulate nei pressi di un piccolo sbarramento creato dalla roccia che
è servito da diga ed ha impedito che si disperdessero qua e la. La guida ci ha fatto vedere un cranio, ossa
delle gambe e un dente che faceva paura da quanto era grande!
Proseguento, si arriva nella “Sala dei Misteri”. Questa zona è stata chiusa
per preservarla ed essere studiata. Ma in realtà non si fa nulla per tutelarla
e nessuno la studia da anni. Di interessante si notano le strisciate nere
provocate dalle torce degli uomini primitivi che si recavano sino a qua con le
torce! E poi un punto nel quale ci sono di nuovo i piedi del bimbo e sulla
roccia tante palline attaccate alla roccia. Sembra infatti che il bimbo venne
portato sino a qui per un rito di iniziazione. Affrontare il buio delle grotte
poteva essere una prova di coraggio e probabilmente è stato preso a palline di
argilla! L’uomo si spinse sino a qui. Non oltre. Infatti, la grotta qui
terminava. Oggi si può invece proseguire in quanto è stato abbattuto un
diaframma dietro il quale gli scopritori hanno trovato acqua. Si arriva così nel
cosiddetto “Antro di Cibele”. L’acqua venne prosciugata e si scoprì che la
grotta scendeva verticalmente. Il fatto che l’acqua sia
rimasta per millenni ha modellato le formazioni calcaree in forme tondeggianti.
Arrivati sul fondo, gli scopritori capirono, negli
anni ’60, che erano vicini alla Grotta di Santa Lucia inferiore. Già
visitabile, come del resto quella della Bàsura, pensarono di unirle. Crearono
quindi un tunnel lungo 110 metri che venne aperto nel 1967. Questo permette
oggi con un unico biglietto, di visitare entrambe le grotte, ma soprattutto di
percorrere un giro a senso unico!
Nell'altra grotta non ci sono reperti
archeologici, ma solo bellissimi cristalli chiamati “fiori di calcite”.
Proseguendo si arriva nella “Sala del Pantheon”. Alta e ampia. Bella! Si entra poi della “Sala dei Capitelli” e poi sempre risalendo la grotta (nella Bàsura si scende), si giunge nella sua parte finale: “Il Tanone”. Una vera e propria
tana, usata nel 1944 come rifugio contro i bombardamenti. Sembra un’enorme
cantina lunga parecchie decine di metri. E’ infatti usata anche come deposito
di un vino che sta invecchiando li. Bah.. Fine della visita!
Nel biglietto era compresa anche la visita ad un
museo etnologico su usi e costumi della zona, ma siccome stava chiudendo non l'abbiamo visitato.
Nessun commento:
Posta un commento