domenica 12 ottobre 2014

Liguria: le grotte di Toirano



Sito davvero interessante della Liguria che abbiamo visitato durante un weekend dell'autunno 2012. 

La visita alle Grotte di Toirano, in provincia di Savona dura circa 70 minuti. Si entra da un lato della montagna e si esce dall’altro.
Si tratta infatti di un complesso di più grotte. In particolare noi abbiamo visitato la Grotta della Bàsura (che significa strega) e poi, dopo aver attraversato un tunnel artificiale siamo giunti nella Grotta di Santa Lucia inferiore.


All’interno la temperatura è costante a 16° e l’umidità tocca il 99%!! Non è possibile fare foto nella prima parte della visita (fino al tunnel in pratica). La Grotta della Bàsura fu scoperta nel 1950 e ha la particolarità che una parte di essa conserva reperti archeologicamente significativi, come scopriremo fra poco. 

Già da subito è pieno di stalattiti e stalagmiti. Entrambe sono formazioni calcaree che si creano per via del carsismo, un fenomeno che indica l’attività dell’acqua sulle rocce calcaree. Essa filtra nel terreno, si arricchisce di carbonato di calcio e crea nel corso di millenni grotte ricche di queste formazioni curiose. Le stalattiti pendono dall’alto verso il basso, mentre le stalagmiti sono colonne che crescono dal basso verso l’alto. Hanno colori e forme diverse. Ad esempio quelle più giovani sembrano spaghetti, ma soprattutto è incredibile che crescano di un solo centimetro cubo ogni 20 anni. Toccarle è deleterio. Si rischia con poco di rovinare qualcosa che la natura ha creato nel corso di migliaia di anni. Stalattiti e stalagmiti sono praticamente sempre allineate, in quando la seconda è prodotta dallo sgocciolamento della prima, ed è curioso vedere come a volte siano state spostate di parecchi centimetri per via dei terremoti! 


Quello che impreziosisce la visita è ciò che si incontra nel cosiddetto “Corridoio delle impronte”. Qui si vedono le impronte (di piedi, ginocchia e mani) lasciate nell’argilla da 3 individui, uno dei quali era un bambino! Risalgono a qualcosa come 12 mila anni fa. Incredibile!

Proseguendo, si oltrepassa un piccolo laghetto, che una volta era molto più grande. A livello di laghi le grotte di Borgio Verezzi sono indubbiamente più belle. Però a Toirano c’è l’aspetto archeologico che rende questo sito particolarissimo! 


Si arriva poi al “Cimitero degli Orsi”. Un’unghiata sulla roccia a circa 3 metri (!!!) di altezza ce lo fa capire! Gli orsi infatti venivamo in questo luogo in letargo tra 27.000 e 24.000 anni fa! Pochissimi esemplari sono morti nel corso degli innumerevoli inverni e le ossa sono rimaste accumulate nei pressi di un piccolo sbarramento creato dalla roccia che è servito da diga ed ha impedito che si disperdessero qua e la. La guida ci ha fatto vedere un cranio, ossa delle gambe e un dente che faceva paura da quanto era grande! 
 

Proseguento, si arriva nella “Sala dei Misteri”. Questa zona è stata chiusa per preservarla ed essere studiata. Ma in realtà non si fa nulla per tutelarla e nessuno la studia da anni. Di interessante si notano le strisciate nere provocate dalle torce degli uomini primitivi che si recavano sino a qua con le torce! E poi un punto nel quale ci sono di nuovo i piedi del bimbo e sulla roccia tante palline attaccate alla roccia. Sembra infatti che il bimbo venne portato sino a qui per un rito di iniziazione. Affrontare il buio delle grotte poteva essere una prova di coraggio e probabilmente è stato preso a palline di argilla! L’uomo si spinse sino a qui. Non oltre. Infatti, la grotta qui terminava. Oggi si può invece proseguire in quanto è stato abbattuto un diaframma dietro il quale gli scopritori hanno trovato acqua. Si arriva così nel cosiddetto “Antro di Cibele”. L’acqua venne prosciugata e si scoprì che la grotta scendeva verticalmente. Il fatto che l’acqua sia rimasta per millenni ha modellato le formazioni calcaree in forme tondeggianti. 


Arrivati sul fondo, gli scopritori capirono, negli anni ’60, che erano vicini alla Grotta di Santa Lucia inferiore. Già visitabile, come del resto quella della Bàsura, pensarono di unirle. Crearono quindi un tunnel lungo 110 metri che venne aperto nel 1967. Questo permette oggi con un unico biglietto, di visitare entrambe le grotte, ma soprattutto di percorrere un giro a senso unico! 


Nell'altra grotta non ci sono reperti archeologici, ma solo bellissimi cristalli chiamati “fiori di calcite”. Proseguendo si arriva nella “Sala del Pantheon”. Alta e ampia. Bella! Si entra poi della “Sala dei Capitelli” e poi sempre risalendo la grotta (nella Bàsura si scende), si giunge nella sua parte finale: “Il Tanone”. Una vera e propria tana, usata nel 1944 come rifugio contro i bombardamenti. Sembra un’enorme cantina lunga parecchie decine di metri. E’ infatti usata anche come deposito di un vino che sta invecchiando li. Bah.. Fine della visita!


Nel biglietto era compresa anche la visita ad un museo etnologico su usi e costumi della zona, ma siccome stava chiudendo non l'abbiamo visitato.





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