Da una decina di giorni, mio cugino Stefano si è trasferito
in Inghilterra per imparare la lingua e provare a cogliere qualche opportunità
di lavoro. Merce rara, di questi tempi, alle nostre latitudini. Un’occasione lo
ha portato a Norwich. Cittadina dell’East Anglia che conta circa 130 mila
abitanti. Di essa non so nulla, ma di sicuro ne avevo già sentito parlare
grazie al Norwich City, la sua gloriosa squadra di calcio.
Dopo aver buttato un occhio sul web, ho scoperto che si sarebbe
giocata nelle ultime due giornate la permanenza in Premier League, categoria
nella quale si trovava da tre stagioni.
Il Norwich City ha iniziato il secondo dopoguerra in terza
serie, per poi salire nella B inglese nel 1960 e “saltellare” su e giù dalla A
per oltre mezzo secolo (con l’unica eccezione nella stagione 2009/10 che l’ha
vista calcare i campi della C).
Casa dei “Canaries” è il bell’impianto di Carrow Road, che si
è riempito con quasi 27 mila spettatori domenica 11 maggio per la sfida (che
già si sapeva sarebbe stata pressoché inutile) con l’Arsenal, al termine del
quale i gialloverdi di casa sono nuovamente ripiombati in Championship. Ed è
proprio di questa giornata che vi voglio parlare. L’impianto di trova a due
passi da casa di Stefano (posto qui sotto alcune sue foto, sia dell’impianto
che dei tifosi che si recano allo stadio), che è quindi stato testimone della
civiltà delle tifoserie che si recavano allo stadio insieme, fiere di sfoggiare
le loro magliette di una, e dell’altra squadra.
Un bello spettacolo insomma. Molto “british”. Da noi non
funziona così. Primo perché ad una partita quasi inutile ci sarebbero state
poche migliaia di spettatori. E secondo, perché sarebbe stata un’ottima
occasione per contestare in maniera pesante società, allenatore, giocatori…
Magari con un bel tentativo di invasione di campo a suon di sprangate al
fischio finale che decretava la discesa fra gli inferi della cadetteria. E poi
processi in tv.. E caccia ad uno o più colpevoli per la sciagurata stagione.
A Norwich, come del resto in tutti i campi inglesi, questo
non è successo. Tutti sono tornati a casa, magari delusi, arrabbiati. Ma con
stile. Il Norwich se ne torna in Championship, una categoria ben diversa dalla
nostra Serie B. Con stadi da urlo (pieni), squadre competitive, sponsor, soldi…
Forse è per questo che non si drammatizza per una “relegation”. O magari è solo
una questione di cultura. O forse ancora, tutto sommato, i tifosi dei Canaries
sono ben contenti di ritrovare il prossimo anno nel derby dell’East Anglia i
rivali storici dell’Ipswich Town!
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