Una bella immagine di Uluru, come la chiamano gli aborigini. Ayers Rock per noi turisti. Questa foto l'ho scattata durante il viaggio in Australia del 2011. Uno dei luoghi più selvaggi e nel contempo strani che abbia mai visto.
Due notizie su questa
meraviglia:
Si pensa che il termine "uluru" derivi dalla parola “ulerenye”, che significa
"strano". Si tratta del monolito (quindi una montagna consistente
in un unico blocco) più grande del mondo. Così come un iceberg, anch’esso cela
la sua parte più grande nel sottosuolo (circa i 2/3).
E’ altro 348 metri, lungo 3
chilometri e largo 2,5. Il perimetro è infine di 9 km.
Ma è la sua collocazione a renderlo ancora più misterioso. Si trova infatti in un’immensa
pianura desertica. In mezzo al nulla! Così come i suoi colori
che assumono diverse gradazioni di rosso al variare dei raggi del sole
dall'alba al tramonto, quando poi in realtà il vero colore del monolito è il
grigio, in quanto è composto in prevalenza da minerali ferrosi. Ma come è
risaputo, il ferro, a contatto con la pioggia si ossida e quindi ecco le varie
tonalità di rosso!
Gli Anangu chiedono al turista
(senza proibirlo) di non scalare l’Uluru (oltretutto è assolutamente pericoloso
per via del caldo e per pericolo di scivolamento). Per loro questa montagna è sacra.
Oltretutto le viste più emozionanti
non vengono offerte dalla scalata, ma da lontano (come questa foto che ho scattato da qualche km) oppure dal sentiero che
circonda la base, passando proprio sotto a pareti vertiginose levigate dal
vento e dall’acqua, buche impressionanti scavate dal tempo, o eventualmente dal
cielo, acquistando una visita del sito in elicottero.
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