sabato 15 novembre 2014

Caraibi: Hispaniola e quello stupido confine tra Repubblica Dominicana e Haiti



Nella primavera del 2014 io e mia moglie ci siamo regalati una stupenda crociera ai Caraibi. Una delle tappe è stata in Repubblica Dominicana, al porto di La Romana. Contrariamente a ciò che facciamo di solito, abbiamo acquistato per quella giornata un’escursione con Costa Crociere, nei dintorni dell’importante cittadina situata sulla costa sud dell’Isola di Hispaniola.

A bordo di un pulmino scoperto siamo partiti per visitare le piantagioni di canna da zucchero e la prima sosta che abbiamo fatto è stata su un campo coltivato con delle piante particolari con fiori gialli: si tratta dell’aloe! Poi ecco iniziare le enormi distese di piantagioni. A sinistra già tagliate, a destra da tagliare. Un ragazzo sta lavorando. Roberto, la nostra guida, prende dal frigo una delle tante bottigliette d’acqua in fresco e gliela lancia. Ci spiega che è un haitiano. Che tutti quelli che lavorano nelle piantagioni vengono da Haiti. L’isola in cui ci troviamo, Hispaniola, è infatti divisa in due Repubblica Dominicana a est e Haiti a Ovest.

Haiti è il paese più povero dell’intero continente americano e uno dei dieci più poveri al mondo. Come se non bastasse, il terremoto del 2010 ha ulteriormente impoverito questo paese.

Queste persone fanno una pena incredibile. Mai nei nostri viaggi avevamo provato una sensazione così estrema. Sono gli schiavi del nostro secolo. Ogni haitiano guadagna 3 euro per ogni tonnellata di canne raccolte. E in una giornata riesce a farne 2. Per cui lavora per 6 euro al giorno.
Le canne sono pesanti e sono alte più di 3 metri. All’interno delle piantagioni non ci sono serpenti velenosi come in quelle dell’Africa. Ci vive però un ragno. Una specie che quando punge provoca un dolore intensissimo che dura per ore.

Gli haitiani vivono nei “batey”, delle piccole comunità sparse qua e la nelle piantagioni. E qui pagano 20 euro al mese per l’affitto. A detta di Roberto qui stanno molto, ma molto meglio che ad Haiti, anche se i dominicani li guardano dall’alto verso il basso. E questo è tristissimo. 

Ma come è possibile che due stati sulla stessa isola siano così diversi? Secondo la nostra guida le ragioni sono da ricercarsi nella storia. Haiti è stato il primo paese nero ad ottenere l’indipendenza. Ad Haiti il 100% della popolazione è nera. E’ come essere in Africa. Mentre in Repubblica Dominicana c’è stata mescolanza con i bianchi, soprattutto negli anni ’30 in cui ci fu al potere un dittatore che massacrò i neri e gli haitiani e chiese aiuto a vari popoli europei per farsi inviare bianchi, che “civilizzarono” la Repubblica Dominicana. 

Questo discorso razzista, sinceramente non mi è piaciuto. Però il divario tra i due paesi effettivamente c’è, anche se davvero mi chiedo per quale motivo sia così netto. 

Arriviamo nel batey e i bimbi corrono dietro al bus chiedendo: “money”, “money”. Non bisogna però dare loro soldini altrimenti non vanno più a scuola (vediamo tantissimi bimbi con la divisa super linda e stirata alla perfezione) per restare a casa e chiedere l’elemosina. E senza istruzione, non avranno i mezzi per cambiare la loro condizione. La vita nel villaggio sembra comunque dignitosa. 

Probabilmente queste persone trovano davvero l’America passando uno stupido confine.


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