Lo Stadio dei Pini, oggi Torquato
Bresciani (dal nome di uno dei fondatori della squadra viareggina), non è uno dei miei
preferiti. Ma da vero collezionista di stadi, non potevo lasciarmi scappare l'occasione di farci un salto.
Oltretutto è lo stadio della
finale della "Coppa Carnevale", conosciuta anche come "Torneo di Viareggio" e,
un po’ come quelli della Massese o della Carrarese, valgono comunque una visita
quanto si è proprio di strada.
Estate 2014: sono da solo in viaggio verso l'Isola d'Elba e alla solita sosta in autogrill preferisco fare una scappata all'impianto viareggino.
Se fosse stata ora di pranzo e avessi avuto un bel panino, mi sarei fermato per un improvvisato pic-nic proprio dove ho parcheggiato la macchina: all’ombra dell’immensa Pineta di Levante che da il nome storico allo stadio di Viareggio. Una caratteristica di questa bella città toscana è infatti quella di possedere due pinete vaste chilometri: la Pineta di Levante e la Pineta di Ponente.
Arrivo davanti allo stadio e riesco ad entrare. Nessuna porta sbarrata o alti cancelli. D'altra parte il Viareggio, dalla C1 è appena risprofondato nei dilettanti proprio quest’estate.
La tribuna principale è davvero capiente e architettonicamente notevole. Tutta coperta e piuttosto moderna. L’altra tribuna è un po’ più
degradata ma comunque davvero grande. Lo stadio ha la pista d’atletica
(peraltro molto curata) ed è capace di contenere 7.000 spettatori, ed è stato
inaugurato negli anni ’50. Nei decenni successivi arrivo ad ospitare
addirittura 15.000 persone.
Insomma, in attesa di vederlo in tv, per la prossima "Viareggio Cup", mi auguro che posta tornare ad ospitare al più presto gare di terza o al massimo quarta serie.
L'ingresso dell'impianto |
La tribuna principale |
L'altra tribuna e sullo sfondo la Pineta di Levante |
Nessun commento:
Posta un commento