giovedì 31 luglio 2014

Fine prestito: perché alcuni si e altri no?




Vorrei sapere con quale logica alcuni “fine prestito” vengono convocati per l’inizio della preparazione estiva e altri no. Nel caso della Juventus, hanno iniziato la preparazione fin dal primo giorno Sørensen, Motta, Marrone, Spinazzola, Buchel e Liviero. Con De Ceglie che si è aggregato dopo qualche giorno. 


Altri, nella fattispecie Ziegler, Troisi, Pasquato, Castiglia, Josipovic, Diagné e Fausto Rossi sono invece rimasti a guardare. Capisco se fossero tutti stati prossimi alla cessione, ma dal momento che sono passati 18 giorni dall’inizio degli allenamenti mi chiedo come mai, non uno, ma due tecnici come Conte e Allegri, non abbiano voluto testare ad esempio un ragazzo talentuoso come Fausto Rossi per valutarlo in ottica di una sua possibile permanenza in rosa. 


Rossi, ventiquattrenne reduce da una stagione esaltante in prestito terra iberica al Real Valladolid, condita da prestazioni importanti e solide e persino da una rete al Barcellona, a mio modo di vedere non meritava questo trattamento. 


Siamo così sicuri che valga meno di Pereyra, che fra un anno sarà costato alla Juventus la bellezza di 16 milioni di euro?!

F. Rossi con la maglia del Valladolid


(Immagine tratta da macanbola.com)





mercoledì 30 luglio 2014

Quando Patrice Evra giocava nel Marsala



Molto spesso, quando al Bar Sport si parla di “Miracolo calcistico” si prende ad esempio la storia di Moreno Torricelli, magazziniere di giorno e calciatore della Caratese nei weekend. Acquistato dalla Juventus di Giovanni Trapattoni, diventò una colonna della difesa bianconera di quella Juve invincibile, con Marcello Lippi al timone.
Ma anche la storia di Patrice Evra, neoacquisto della Juventus, che alla veneranda età di 33 anni torna a vestire una maglia del nostro campionato ha dell’incredibile. Già, torna. Perché pochi lo sanno (io ricordo solo il nome sull’Almanacco Panini, che all’epoca studiavo a memoria!), ma Evra ha già giocato in Italia. Nel Monza e nel Marsala. 


Estate 1998: un ragazzino francese di colore, originario del Senegal, arriva nella calura della città siciliana. Una scommessa. D’altra parte a 17 anni sarebbe difficile definirla in maniera differente. Il Marsala è una piccola squadra neopromossa in C1, dopo due salvezze consecutive ai playout in C2. In città c’è grande entusiasmo ed Evra ben presto si guadagna il suo spazio. Al Municipale Agostino Lombardo Angotta, mai avrebbero comunque pensato che questo esile e velocissimo ragazzino, qualche anno dopo avrebbe alzato un titolo dopo l’altro (tra cui 1 Champions League e ben 5 campionati inglesi) e indossato per 62 volte la maglia della nazionale transalpina. Termina la stagione con 24 presenze e 3 goal, regalando la salvezza agli azzurri.


In estate firma un contratto con il Monza, salendo di categoria. Ma non va altrettanto bene. 3 presenze soltanto per il giovane Evra. I brianzoli se ne disfano pensando ad un pacco e Patrice, nell’estate del 2000, torna in patria, a Nizza, in Ligue 2. La stessa estate in cui il Marsala, dopo essere mestamente retrocesso in C2, fallisce per dissesto finanziario. 


Poi l'ascesa: il Monaco, con la finale di Champions del 2004 e il trasferimento milionario allo United. Il resto è storia nota a tutti.
Oggi il Marsala “sguazza” felice nell’Eccellenza regionale sicula, nella speranza che pian piano riconquisti palcoscenici più gratificanti. Gli avversari infatti, non sono più Palermo, Ascoli, Avellino o Ancona ma Pro Favara, Leonfortese e Sancataldese. 


Di sicuro c’è che quando i “Torricelli” di turno incontrano il Marsala, sanno che vanno ad affrontare la squadra in cui giocò Patrice Evra!


#BienvenuePatrice

giovedì 24 luglio 2014

Upton Park, il West Ham e... Anna Bolena



Un mesetto fa, durante un viaggio a Londra, sono stato ad Upton Park.

Prima che le pale meccaniche, dopo Highbury, assaltino anche questo antico fortino del calcio inglese.


Il quartiere dove sorge Boleyn Ground, (il vero nome di Upton Park) è un crogiuolo di razze. Ci troviamo nella zona est della città, nel "borough" di Newham. Stiamo andando a vedere lo stadio del West Ham, quarta realtà calcistica londinese (Dietro ad Arsenal, Chelsea e Tottenham Hotspur).


Come dicevo sopra, Upton Park sta per andare in pensione.

Gli Hammers, infatti, hanno vinto la gara con il Tottenham per l’acquisto (e il restyling) dell’enorme stadio Olimpico costruito per i giochi del 2012. Pochi anni e si trasferiranno nel nuovo impianto.


Arrivando da est, le prime foto le ho scattate all’angolo fra la curva intitolata a Bobby Moore e la tribuna secondaria denominata “East Stand”.

Poi, in macchina, ho percorso la strada lungo quest’ultima, che è la tribuna più piccola e più vecchia di tutto lo stadio, sino alla sua congiunzione con l’altra curva, la “Sir Trevor Brooking Stand”. 


Insomma, ho lasciato il meglio alla fine: la “West Stand”. Da fuori è stupenda! Quante volte ho detto: “questo stadio è un castello”… Beh, Upton Park lo è veramente! Le due torri sembrano tenere in piedi l’intera struttura. La scritta “West Ham United” campeggia fiera tra esse. 


La loro storia è curiosa: questo stadio, risalente al 1904 (e che oggi contiene fino a 36.016 spettatori), è stato costruito sul terreno sopra il quale, secondo una leggenda, Re Enrico VIII costruì un piccolo castello da donare alla sua amante, Anna Bolena (da qui il nome Boleyn Ground). Lo stesso Enrico VIII che, per poter divorziare e sposare Anna, si separerà dalla Chiesa romana, fondando quella anglicana. 


Contento di averlo visto prima che venga ingiustamente demolito!


Per concludere, un piccolo consiglio: guardate il film “Hooligans” con Elijah Wood (il Frodo del Signore degli Anelli). E’ dedicato proprio agli Hammers ed in particolare, alla loro rivalità con il Millwall. 

L'angolo tra la "Bobby Moore Stand" e la "East Stand"

Tra la "East Stand" e la "Sir Trevor Brooking Stand"

La stupenda facciata della "West Stand"

lunedì 21 luglio 2014

The Twelve Apostles


Situati alla fine della Great Ocean Road, i Dodici Apostoli, sono uno scherzo della natura tutto da fotografare! 


Quando siamo scesi dalla macchina pensavamo di essere arrivati in Scozia! Per paesaggio e clima. Il vento è gelido. Il mare trasmette una sensazione di freddo incredibile. D’altra parte siamo al confine sud dell’Oceania. Sotto di noi solo l’Antartide.


Ed ecco il cartello “The Twelve Apostles”. Manca qualche minuto alle 20 e siamo arrivati poco prima del tramonto! Perfetto! Percorriamo un breve sentiero suggestivo e… Eccoli li! La prima cosa che ho detto è stata che questo posto per me vale le Cascate del Niagara (il mio sogno di bambino)! 

Sotto di noi 12 monoliti rocciosi alti circa 50 metri, 12 faraglioni giganteschi che non capisci bene come siano arrivati sino li. Quasi perfettamente allineati! E a fianco una lunga scogliera che neanche la Bretagna, che neanche la Scozia, che neanche l’Irlanda…..! Unica! Qualcosa di meraviglioso. Un solo problema. Il freddo. Pantaloncini corti, una giacchina e le mani gelate come se fossimo a sciare. Un vento continuo e il mare impetuoso. Al tramonto. Che posto!






venerdì 18 luglio 2014

La Biblioteca di Indiana Jones: San Barnaba a Venezia



La chiesa di San Barnaba si trova a Campo San Barnaba a Venezia, nel sestiere di Dorsoduro.

Tra le mille realtà internazionali che hanno ospitato il cast di Indiana Jones non poteva mancare una meraviglia all'italiana e la fortunata prescelta è stata la romantica Venezia.
Fu proprio nella città lagunare che Steven Spielberg ottenne nel 1989 l'autorizzazione a bloccare il traffico in campo San Barnaba per girare alcune sequenze di Indiana Jones l'ultima crociata.

La chiesa (solo negli esterni) è stata utilizzata per ambientarvi una immaginaria biblioteca.
Qui Indy insieme all'avvenente archeologa austriaca Elsa Schneider cerca informazioni sul padre rapito perché prossimo ad individuare il luogo dove è custodito il Santo Graal.

Il campo San Barnaba antistante la chiesa è stato usato per girare la scena del film nella quale il protagonista, dopo essere penetrato negli (inesistenti) sotterranei, esce da un tombino al centro del campo.

Qui sotto un video carino che ho trovato in rete e alcune foto scattate da me nel 2009: